L’impianto di retina artificiale
Per la prima volta in Italia è stato eseguito l’impianto di una protesi sottoretinica in una donna di 50 anni non vedente da 25 anni a causa di una retina pigmentosa, ed è stato condotto da un’équipe chirurgica specializzata in chirurgia vitreoretinica e oftalmoplastica dell’Unità di Oculistica dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.
L’intervento
L’intervento si è svolto il 20 gennaio 2018 ed è durato circa 11 ore. L’équipe che è intervenuta ha spiegato operazioni del genere possono essere eseguite con successo solo su paziente che in passato hanno avuto l’uso della vista per almeno 10 anni. Questo perché chi oggi non vede più si trova in una situazione di “buio perenne” e potrebbe gradualmente reimparare a vedere.
Durante l’intervento ogni passo risulta essere delicatissimo e fondamentale per la buona riuscita dello stesso: la protesi hi-tech che è stata impiantata è grande circa 3mm ed è dotata di 1.600 sensori. La sua funzione è quella di trasformare la luce in stimolo elettrico sostituendosi così ai fotorecettori naturali che da tempo non funzionano, permettendo al paziente di tornare a vedere forme, luci e ombre, riattivando, cioè, il circuito nervoso che collega l’occhio al cervello.
La paziente sta bene ed è in attesa dell’accensione del microchip che stimolerà gradualmente la retina consentendole, sperano i medici, di reimparaer a vedere.
In precedenza questo stesso intervento è stato eseguito su una decina di persone nel mondo: a Oxford, a Tubing e a Singapore ed il risultato italiano è un traguardo di cui andare molto fieri.