Per più di dieci anni, a seguito ad un trauma subìto per un incidente, una donna tedesca non era più riuscita a vedere nulla.
Questo fin quando, durante una seduta di terapia per la cura del suo disturbo dissociativo dell’identità (quello che una volta era definito disturbo di personalità multipla), una delle personalità della donna recuperò improvvisamente la vista. La capacità visiva andava e veniva a seconda della personalità che prendeva il controllo in quel momento ma, grazie alla terapia, dopo alcuni mesi, tutte le identità della trentasettenne tedesca (più di 10 personalità, diverse per età, genere, abitudini e carattere), sono riuscite a riacquistare la visione del mondo che ci circonda.
Gli psicologi tedeschi Hans Strasburger e Bruno Waldvogel hanno indagato a ritroso: la paziente era stata sottoposta a vari test visivi, dai risultati negativi, e siccome non erano stati riscontrati danni diretti ai suoi occhi, si pensò che avesse un problema visivo legato ad un danno celebrare a seguito dell'incidente.
Come spiegano i medici sulla rivista scientifica PsyCh Journal, non era stato un danno celebrare a causa la cecità della paziente, come aveva stabilito inizialmente la prima diagnosi di cecità corticale, ma un danno psicogeno dovuto al trauma, forse, legato al suo incidente, che l'aveva portata inconsciamente ad escludere la sua capacità visiva.
Questa storia ha dell'incredibile, ma mette in luce il nuovo, non del tutto esplorato rapporto tra vista e psiche, e su come quest'ultima può controllare ciò che siamo e ciò che viviamo.